“La dieta svolge un ruolo fondamentale nell’insorgenza e nel decorso della malattia infiammatoria intestinale (IBD). I pazienti sono ansiosi di sapere cosa mangiare per ridurre sintomi e riacutizzazioni, ma le linee guida dietetiche sono carenti”.
Gli autori dello studio, intitolato Food and Food Groups in Inflammatory Bowel Disease (IBD): The Design of the Groningen Anti-Inflammatory Diet (GrAID) sono partiti da una semplice – ma fondamentale – considerazione: per consigliare i pazienti, è necessaria una panoramica delle attuali evidenze a livello di alimenti (intesi come gruppo) da inserire nella dieta di chi soffre di MICI/IBD.
Ricordiamo infatti che le problematiche nutrizionali, per chi soffre di una di queste patologie, sono molto condizionanti sia per la qualità di vita sia per il ruolo che l’alimentazione gioca nel risultato terapeutico stesso, come è possibile approfondire nel nostro sito IBD e Nutrizione
Nel corso dello studio osservazionale (una review mirata degli studi sull’argomento) sono stati raccolti sia gli effetti dei principali alimenti sull’insorgenza e sul decorso delle IBD sia, dove non ci siano dati, sugli effetti degli stessi alimenti su soggetti sani o da modelli animali e in vitro.
Sulla base dei dati, è stata messa a punto la Dieta Antinfiammatoria di Groningen (GrAID), progettata e confrontata – per tipologia e gruppi di alimenti – con altre diete IBD esistenti.
Sebbene su diversi alimenti siano stati riscontrati risultati contrastanti, questa review è in grado di offrire ai pazienti una panoramica vasta e completa, con molti elementi di interesse che potranno anche fornire una base per gli studi successivi.
La dieta GrAID è basata su carne magra, uova, pesce, latticini freschi (come latte, yogurt, kefir e formaggi a pasta dura), frutta, verdura, legumi, frumento, caffè, tè e miele.
Carne rossa, altri tipi di latticini e zucchero dovrebbero essere limitati. Carne in scatola e cibi lavorati, alcol e bevande zuccherate dovrebbero essere evitati.
La review focalizza sulle proprietà antinfiammatorie degli alimenti, fornendo ai pazienti con IBD una chiara dimostrazione su quali cibi dovrebbero mangiare o evitare per ridurre l’infiammazione. Questo è l’approccio utilizzato per progettare la GrAID.
Scorrendo qualche dettaglio, GrAID fornisce ai pazienti IBD un elenco di alimenti che hanno dimostrato di essere sicuri o utili e anche quelli che o dovrebbero essere evitati per gli effetti dannosi.
Sono stati esaminati anche gruppi di alimenti che hanno effetti sia benefici sia dannosi. Lo studio sottolinea infatti la specificità di ogni paziente: ogni persona è diversa e non tutti i pazienti dovrebbero evitare gli stessi cibi per alleviare gli stessi sintomi, quindi è necessario un supporto nutrizionale ad hoc, una sorta di “guida dietetica”per individuare quali alimenti causano sintomi gastrointestinali e al contempo evitare carenze nutrizionali (come nelle diete “fai da te” NDR).
Ci sono, ad esempio, evidenze contrastanti sull’uso del grano che potrebbe scatenare sintomi gastrointestinali e contiene glutine, responsabile di aggravare sintomi gastrointestinali indipendenti dalla celiachia. Circa il 25% delle MICI riportano gluten sensitivity, anche se questo potrebbe essere un fenomeno transitorio in alcuni pazienti.
Lo stesso studio, ad esempio, ha evidenziato che l’assunzione giornaliera di pane integrale ha ridotto significativamente le probabilità di ammalarsi del Morbo di Chron.
La crusca di frumento si è mostrata ben tollerata in pazienti con IBD, evidenziando un effetto protettivo contro il cancro del colon, un tipo di cancro, che spesso è diagnosticato nei pazienti con IBD.
Sulla base di queste prove, è stato progettata la GrAID che sarà presto testata su una ampia base di pazienti con IBD.
Proprio a loro GHS ha dedicato molti sforzi in chiave di ricerca nutrizionale, mettendo a punto uno specifico alimento ai fini medici speciali, GEMELLIHEALTH™ MICI/IBD , appositamente formulato per il trattamento dietetico nella fase acuta e cronica di pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali MICI/IBD e/o con sindromi da malassorbimento.