Sappiamo da tempo che i fattori di rischio cardiovascolare spesso si presentano associati. Chi ha la pressione alta può avere anche valori di colesterolo elevati. E inoltre, per alcuni, la lista dei rischi non si ferma qui: può essere sovrappeso e fumare. Per non parlare poi di chi (con crescente incidenza del sesso femminile)eccede nella propria dieta con l’alimento killer per il cuore, lo zucchero come ci rammenta la Prof.ssa Leda Galiuto (Direttrice Cardiologia Riabilitativa, Fondazione Gemelli IRCCS Roma) in una nostra intervista esclusiva pubblicata sul canale YouTube di GHS
Elementi di innalzamento del rischio che, quando si trovano nella stessa persona, possono fare da “esponente” agli effetti negativi, moltiplicando le possibilità di sviluppare una patologia cardiologica, anche grave.
Lipitensione: cosè?
Un’interessante, recentissimo, articolo di Repubblica Salute va ancora oltre. Eccone un significativo passaggio “…in Italia, (…) le malattie cardiovascolari sono ancora la causa del 36% dei decessi. In questo caso, l’alleanza pericolosa per la salute di cuore ed arterie ha un nome: lipitensione. E’ la particolare condizione in cui sia la pressione sale oltre i livelli di guardia sia il colesterolo Ldl, quello cattivo, tracima oltre la soglia desiderata.
Un altro elemento di preoccupazione viene messo in luce, eccolo “Stando alle ricerche, è più facile che una persona presenti entrambi i fattori di rischio, soprattutto con l’età che avanza…”. Un problema che si amplifica se parliamo poi di persone, oltrechè avanti con gli anni in molti casi, anche con una patologia vascolare già presente (e che ci si augura evidentemente già diagnosticata).
Fondamentale è in questi casi l’aderenza alle terapie, la cosiddetta compliance “Da un lato occorre individuare chi è rischio, dall’altro, questa è la sfida, fare in modo che assuma regolarmente i trattamenti indicati dal medico. Purtroppo le statistiche dicono che l’aderenza alle cure è uno scoglio difficile da superare: in chi soffre di “lipitensione”, in due casi su tre dopo soli sei mesi da un evento acuto la popolazione a rischio non segue pedissequamente le cure. E, altrettanto con dispiacere, i cardiologi rivelano che basterebbe una valida aderenza ai trattamenti per avere un 20-25% di rischio in meno di sviluppare una malattia“.
Ecco quindi che agire contemporaneamente su pressione alta, colesterolo Ldl (quello cattivo) oltre i limiti e magari anche sull’aggregazione delle piastrine può diventare una vera polizza, per chi è a rischio di infarto ed ictus.Quadri che possono condurre invece ad un aggravarsi della patologia, richiedendo anche il supporto di una terapia chirurgica.
La Cardionutrizione
A quest’ultimo riguardo, la ricerca nutrizionale Gemelli Health System si è immediatamente attivata per la messa a punto di terapie a supporto del paziente cardiovascolare. Vediamo come.
Le Terapie Nutrizionali proposte da Gemelli Health System in area cardiovascolare sono mirate alle maggiori problematiche di carenza nutritiva derivanti da
In ambedue i casi, la problematica nutrizionale più seria è rappresentata dalla Sarcopenia. La Sarcopenia è una patologia caratterizzata dal declino progressivo della massa muscolare, della forza e della performance fisica.
È associata al naturale processo dell’invecchiamento e può indurre una serie di sequele cliniche, tra cui incremento della morbilità e delle disabilità, una drastica riduzione della qualità della vita ed un incremento del rischio di morte per tutte le cause.
Alla Cardionutrizione è stato dedicato un importante evento on line che è possibile seguire sul nostro canale YouTube. Clicca qui per approfondire il rapporto tra cuore e nutrienti